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Padre Vasco Giorgio Pigoli (1885 - 1967)
 
Padre Giorgio Vasco Pigoli è nato a Canneto sull’Oglio, il 21 luglio 1885. Canneto è un paese di circa 5000 abitanti sulle sponde dell’Oglio, lungo la statale che congiunge Cremona a Mantova. Qui i confratelli della Provincia di Torino, all’inizio del 1900, avevano una Casa della Missione, che restò aperta per circa 20 anni. Animarono questa comunità principalmente i padri Lazzaro e Gaspare Ramella. Essi costruirono una chiesa e un oratorio per giovani. In questi locali oggi vi è una scuola materna e a fianco la “Chiesa delle Missioni” (così è chiamata), costruita dai confratelli all’inizio del secolo. La scuola materna è gestita dalle Figlie della Carità della Provincia di Siena. In questo ambiente vincenziano è nata la vocazione di padre Vasco Pigoli.

Egli entrò nel seminario diocesano di Mantova nel 1899 ed ebbe come compagno di classe il card. Eliseo Ruffini, futuro arcivescovo di Palermo. Rimasto però ammirato dai primi missionari che avevano fondato la Missione di Canneto, entrò nella Congregazione della Missione il 17 settembre 1904. Diventato sacerdote il 21 settembre 1912, fu inviato nel piccolo seminario di Scarnafigi, ma poco dopo nel 1914 fu trasferito come direttore spirituale nel seminario di Sassari. Qui restò fino al 1925 come direttore spirituale e poi come rettore per due anni, 1926 e 1927. Il 22 agosto 1927 fu nominato direttore dei novizi a Chieri, ma verso la fine dell’anno si ammalò di tisi e, pur rimanendo ufficialmente a Chieri fino al 1930, di fatto passò lunghi periodi in sanatorio a Sala Comacina. Il 1 aprile 1930 passò alla Casa di Como, finché il 3 giugno 1931 fu mandato a Udine e due anni dopo, grazie ad una ripresa ormai consolidata della sua salute, fu nominato superiore. Egli, non potendo dedicarsi come gli altri confratelli alle missioni, lasciò ad Udine due particolari segni del suo ministero: l’amore ai poveri e la cura delle confessioni in particolare verso le persone consacrate e verso i sacerdoti. Il 9 dicembre 1947 fu inviato con padre Sorio a Milano, in un appartamento in affitto, per esplorare la possibilità di stabilire una fondazione della Congregazione in città, dal momento che non era gradito l’ingresso in città di nuove fondazioni di congregazioni religiose. La cosa però riuscì nel 1949 quando, grazie all’incontro che egli ebbe con il card. Schuster, ottenne da lui non solo il permesso della fondazione, ma ai missionari fu anche assegnata un parrocchia nella periferia sud di Milano. Da quel momento la congregazione potè radicarsi nel territorio e svolgere la sua missione.

Egli manifestò una santità che ha messo in luce aspetti peculiari della vocazione vincenziana. Prima di tutto l’aspetto missionario verso i peccatori mediante l’amministrazione del sacramento della riconciliazione: padre Pigoli fu penitenziere a Milano per 20 anni e fu confessore del beato Schuster e del suo successore card. Montini. Ma soprattutto fu la sua persona ad emanare un fascino tutto particolare verso la gente, poiché in un cammino di paziente ascesi si era impregnato di semplicità, umiltà, mansuetudine e mortificazione, che risaltano in modo particolare dai suoi diari spirituali, che ora sono conservati nell’archivio provinciale di Torino. Di lui si disse che “vecchio con un cuore giovane rese accogliente la casa con il suo sorriso”.
Morì a Milano il 30 maggio 1967, ritenuto santo da tutti coloro che l’hanno conosciuto. E’ sepolto nella cappella del cimitero di Chiaravalle Milanese.

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