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Sono trascorsi vent’anni da quando Padre Nicola Abbo, trapiantato in Sardegna all’età di 50 anni, ci ha lasciato, ma ancora vivo è il ricordo di chi l’ha conosciuto e gli ha voluto bene. Sacerdote inimitabile pergenerosità e bontà, era costantemente impegnato a favore dei poveri. Si dedicò anima e corpo alla gente del quartiere di San Michele che lo ricorda con affetto.
Nel 1957 fu inviato alla parrocchia della Medaglia Miracolosa. In quegli anni aumentavano, giorno dopo giorno, gli insediamenti abitativi, in prevalenza di tipo popolare. Trovò una comunità numerosa e in costante crescita bisognosa di una guida spirituale. E padre Abbo lo fu in pieno.
Accanto alla piccola chiesetta, per sua iniziativa e con l’ausilio di volenterosi collaboratori, qualche tempo dopo sorse un capannone in legno adibito a sala di proiezione cinematografica, che permetteva, soprattutto ai bambini del quartiere, di trascorrere qualche ora di svago. Il cinema era privo, però, delle più elementari norme di sicurezza, cosicché era a rischio non solo l’incolumità degli spettatori, ma anche la sua stessa attività. Alcune persone a lui vicine, temendo pesanti provvedimenti sanzionatori, lo convinsero a rendere più sicura la struttura, e fu così che aiutato dai parrocchiani riuscì a scongiurare la chiusura della sala.
Il quartiere in crescita necessitava di una nuova chiesa in grado di accogliere i suoi parrocchiani. |
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Per trovare il terreno, padre Abbo si rivolse agli amministratori pubblici e ai privati cittadini, accompagnato dai suoi fedeli, sempre fiduciosi nelle capacità del loro parroco.
Dopo numerose preghiere, insistenze e grazie anche ad una questua itinerante per le strade del rione, dove era solito distribuire medagliette della Madonna della Medaglia Miracolosa alla quale si rivolgeva con fiducia, ottenne sia il terreno accanto alla piccola chiesa, sia i fondi per il cantiere, avviato alla fine del 1960.
Smaltito l’entusiasmo per questo importante risultato, i lavori si bloccarono ben presto a causa dell’esaurimento delle risorse: ancora una volta occorreva rimboccarsi le maniche. Padre Abbo organizzò numerose iniziative volte alla raccolta dei fondi e sensibilizzò le famiglie affinché si quotassero ogni mese. I lavori miracolosamente ripresero per concludersi il 28 settembre 1969, con la solenne consacrazione della nuova chiesa, celebrata dall’arcivescovo, card. Sebastiano Baggio, alla presenza di migliaia di fedeli.
Seguì, pochi anni dopo, l’inaugurazione dell’oratorio e dell’asilo. Oltre che per la realizzazione di queste strutture, P. Abbo è ricordato soprattutto per il suo impareggiabile zelo verso i bisognosi. Per la raccolta dei generi alimentari da donare ai poveri, infatti, si recava nelle botteghe e sul bancone metteva una cesta con la scritta: “Dai un pane a un tuo fratello”. La singolare questua era sempre abbondante. La sua generosità si traduceva poi in impegno costante per soddisfare le esigenze dei poveri, tanto le piccole - come un paio di scarpe nuove ppena regalategli che donava a chi era rimasto senza-, quanto le grandi, come i posti di lavoro per i numerosi disoccupati della parrocchia, ottenuti con la caparbietà e la straordinaria
forza d’animo di cui era dotato.
Suo ultimo desiderio fu quello di mettere una statua della Madonna sulla sommità della cupola della chiesa. I parrocchiani vollero a tutti i costi accontentarlo e così, con pazienza e grazie alla generosità di tante persone, raccolsero la somma necessaria per costruirla, ma padre Abbo non ebbe il tempo di vederla. Ora la statua brilla ogni notte da lontano.
E per non dimenticare la sua memoria, i parrocchiani gli hanno dedicato non solo una piccola piazza, ma anche una statua in bronzo, proprio davanti a quella parrocchia che egli voleva fosse un santuario dedicato alla Medaglia. |
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Statua in bronzo di padre Abbo Nicola, davanti alla Chiesa della Medaglia Miracolosa | |